Il Viaggio Del Sestante: Storia Dell'invenzione Che Ha Spostato I Confini Del Mondo by David Barrie

Il Viaggio Del Sestante: Storia Dell'invenzione Che Ha Spostato I Confini Del Mondo by David Barrie

autore:David Barrie [Barrie, David & Zuppet, R. & Didero, D.]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B00MTTWRR4
editore: Rizzoli
pubblicato: 2014-09-16T22:00:00+00:00


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Flinders: l’esplorazione delle coste australiane

Giorno 13. Durante la notte, il vento è passato a sud quarta sudovest permettendoci infine di raggiungere una buona velocità sulla rotta 080°. Colin mi ha svegliato per sbaglio un’ora prima, alle 3, ma sono stato ricompensato da una splendida alba dorata. Longitudine all’alba in base al cronometro: 34° ovest. A ovest si stanno accumulando altre nubi e il barometro è in discesa: a quanto pare, potremmo avere ancora cattivo tempo.

Alle 7 siamo stati superati da un cargo bianco, con un grosso logo delle banane Fyffes, che navigava sulla nostra stessa rotta: il Jamaica Planter. Anche questa volta non siamo riusciti a prendere contatto con il radiotelefono, ma dal ponte qualcuno ci ha salutati amichevolmente.

Il vento è salito a forza 4 da sud e abbiamo quindi terzarolato la vela maestra. Comunque, anche con il vento al traverso raggiungiamo una velocità di 6 nodi: ottimo. Posizione a mezzogiorno: 43° 18' nord, 33° 22' ovest.

Alle 15, un lieve aumento della forza del vento ci ha spinti a passare alla prima vela di strallo; allo stesso tempo, abbiamo sostituito qualche altra guida sulla ralinga della vela maestra. Il Sole splende più che mai, ma il barometro è in lenta discesa.

William Bligh ricompare ora nella nostra storia nelle vesti di mentore di un giovane che fu uno dei più grandi esploratori marittimi della sua generazione. Una volta chiuso il processo davanti alla corte marziale per la vicenda dell’ammutinamento, Bligh fu libero di riprendere i suoi normali incarichi e di portare a termine il lavoro iniziato sul Bounty. Nel 1791, salpò di nuovo per Tahiti doppiando il Capo di Buona Speranza e passando a sud dell’Australia a bordo della Providence, il cui equipaggio comprendeva un giovane guardiamarina di nome Matthew Flinders. Dopo aver finalmente raccolto una scorta di piantine di albero del pane, Bligh doveva decidere il modo migliore per farle arrivare nelle Indie occidentali. La via più diretta – doppiare Capo Horn – venne esclusa perché le delicate piante tropicali non sarebbero sopravvissute al freddo; Bligh fece quindi rotta verso ovest, ma invece di prendere il passaggio – relativamente sicuro e ben conosciuto – attorno alla punta settentrionale della Nuova Guinea, scelse anche questa volta di farsi strada attraverso lo Stretto di Torres. Era una decisione audace, dato che ora non stava navigando su una barca aperta dal pescaggio poco profondo, ma su una nave a vele quadre più difficilmente manovrabile. Fatta eccezione per Cook, nessuno aveva mai tentato l’impresa dopo lo stesso Torres, nel 1606, e non c’erano ancora carte dettagliate di queste acque. L’intera area è disseminata di scogliere coralline e isole basse attraverso le quali le maree generano forti correnti, cosa che la rende estremamente rischiosa per i velieri. Flinders avrebbe in seguito scritto che forse «non c’è nessuno spazio lungo 3½° [di longitudine] che presenti più pericoli dello Stretto di Torres»; tuttavia, usando ogni dovuta cautela, Bligh riuscì a passarlo indenne, respingendo al contempo i violenti attacchi sferrati dai nativi di Papua Nuova Guinea.1 Ancora oggi



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